Ricevute di consegna dei documenti elettronici

Dal 2019, l’introduzione della fatturazione elettronica ha contributo a rendere più tecnologiche le nostre vite.

Coloro che si trovano ogni giorno a dover fare i conti con l’emissione di documenti elettronici, si saranno sicuramente posti più volte questa domanda: quand’è che l’Agenzia delle Entrate considera correttamente emessa una fattura?

Gli esiti ricevuti dallo SDI possono essere molteplici.

In questo articolo andremo ad analizzarli insieme, a seconda dei casi.

1.    Fattura emessa nei confronti di un privato:

-       Mancata consegna:

Contrariamente a quanto le parole potrebbero far temere, è uno stato assolutamente positivo, la fattura è andata a buon fine!

Normalmente questo esito si ottiene quando si emette fattura a soggetti privati non titolari di partita IVA, per i quali dunque lo SDI non è in grado di consegnare la fattura in modalità elettronica.

 -       Scartata:

La fattura emessa non è andata a buon fine.

Nella ricevuta di scarto sono indicati gli errori da correggere.

Bisognerà correggerli, anche se non sempre è una cosa semplice perché, purtroppo, capire i motivi degli errori è spesso complesso (la motivazione ha quasi sempre riferimenti tecnici e complessi).

In ogni caso, una volta compreso quale sia l’errore da correggere, bisognerà procedere come segue:

  • Non sono ancora passati 12 giorni dalla data originaria della fattura scartata

È il caso più semplice: la fattura, dopo essere stata corretta, può essere inviata con la stessa numerazione e la stessa data

  • Sono passati 12 giorni dalla data originaria della fattura scartata

Qui dovete pensare a quando, come ultimissima data, potevate emettere la fattura (si chiama, tecnicamente, momento impositivo)

Se il momento impositivo “ultimo” non è ancora passato, allora potrete riemetterla usando una numerazione ed una data diversi da quella scartata (cioè il primo numero e data liberi)

Se invece il momento impositivo è “scaduto”, allora attenzione! Vero che potreste emetterla con una numerazione ed una data diversi da quella scartata: ma rischiate una sanzione per aver emesso una fattura in un momento successivo al momento impositivo, cioè in un momento successivo all’ultima data possibile. Se così fosse, probabilmente è meglio rimandare la fattura con numero e data di quella scartata: sarebbe applicabile la sanzione per tardiva emissione della fattura, conseguenza tuttavia meno grave rispetto all’emettere una fattura oltre il momento impositivo

 

2.    Fattura emessa nei confronti di un titolare di partita IVA:

-       Consegnata al destinatario: esito corretto. La fattura ha superato i parametri dello SDI ed è stata correttamente consegnata al cliente;

 -       Mancata consegna: la fattura si considera correttamente emessa ma mancano i dati essenziali che permettono normalmente allo SDI di consegnarla al cliente (es. codice destinatario o PEC). La fattura è dunque reperibile sul cassetto fiscale del cliente. La fattura è correttamente emessa, non dovete più fare nulla: è il cliente che dovrà recuperarla online. Per farvi capire, è come se aveste portato un pacco non a casa del cliente, ma presso l’ufficio postale: sarà lui a dover andare a ritirarlo.

 -       Scartata: valgono le stesse regole delle fatture, scartate, emesse nei confronti dei privati.

 

Quando ci interfacciamo invece con la Pubblica Amministrazione, dobbiamo tenere conto non solo degli esiti sopra indicati, ma anche di altre tre caratteristiche:

-       Consegnata al destinatario ed accettata dalla PA: la fattura è corretta;

 -       Consegnata al destinatario ma rifiutata dalla PA: la fattura viene considerata fiscalmente emessa, ma il documento non ha superato i controlli della PA. Dovrete quindi emettere una nota di credito per stornare il documento e procedere all’emissione di una nuova fattura che rispetti i requisiti richiesti dalla PA cliente;

 -       Consegnata al destinatario con decorrenza termini: la fattura è arrivata al cliente ma sono trascorsi i termini previsti (15gg) per accettare o rifiutare il documento. Potrete inviare tramite posta elettronica al cliente sia la fattura, che la copia nella notifica di decorrenza termini al fine di verificare la positività della ricezione.

 

Athena Staff