La mia busta paga è giusta?

Ogni mese i dipendenti ricevono una busta paga.

Ma quanti riescono davvero a capirla?

E soprattutto, perché dovrebbero farlo?

 

Una busta paga riassume tutti gli elementi importanti del lavoro che si svolge.

La retribuzione, ovvio; ma anche il livello (cioè la mansione che svolgo), le ferie, i permessi, le presenze…

 

Leggere una busta paga è un po’ come guardarsi allo specchio: deve riflettere la realtà del mio lavoro.

Se sono un dirigente, non posso trovarci la retribuzione di un novellino.

 

Ecco perché è importante saperla leggere.

Anche solo per avere consapevolezza delle cose che non sembrano giuste, così da poterle segnalare a un professionista per una verifica precisa.

 

Che cosa devo aspettarmi, quindi, da una busta paga?

Se ne avete mai guardata una nella vostra vita, anche non nel dettaglio, avrete di sicuro notato che è composta da varie sezioni

 

1.       L’Intestazione dell’azienda

In questa parte si trova l’indicazione dei dati generali del vostro datore di lavoro, quali la ragione sociale, la partita Iva, il codice fiscale, la sede legale, le posizioni assicurative INPS e INAIL.

 

2.       I dati personali fondamentali (il vostro nome, cognome, codice fiscale, residenza ecc…).

Attenzione, ad esempio, che l’indirizzo di residenza sia ancora valido

 

3.       I dati contrattuali

In questa sezione sono riportati solo alcuni dei dati contrattuali presenti in lettera di assunzione, ovvero la data di assunzione, il livello di inquadramento, la descrizione della qualifica (operaio, impiegato, collaboratore), il numero degli scatti di anzianità già maturati e quelli ancora da maturare.

Spesso viene indicato anche il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) applicato dall’azienda.

Questi dati sono fondamentali per capire se il mio lavoro è inquadrato correttamente: pochi lo sanno, ma i livelli non identificano la bravura del lavoratore, ma “solo” la mansione che svolge.

Il miglior contabile del mondo, anche pagato milioni di euro al mese, resterà sempre allo stesso livello, perché quelle sono le sue mansioni!

Il peggior dirigente del mondo, allo stesso modo, avrà il livello corrispondente alle mansioni che svolge.

 

4.       La parte retributiva – (probabilmente la parte che più vi interessa!)

Qui troviamo gli elementi che compongono la vostra famosa retribuzione lorda mensile.

La retribuzione lorda può essere composta da un solo elemento (la paga base) oppure anche da elementi aggiuntivi rispetto al minimo sindacale, come superminimi, scatti di anzianità ecc.

Anche qui, pochi sanno che la retribuzione corretta, quella su cui si può “litigare”, è proprio la retribuzione lorda, non quella netta!

Certo, a tutti i dipendenti interessa il netto, e non il lordo.

Ma per capire se il datore di lavoro sta facendo correttamente le cose, il punto di partenza è proprio la retribuzione lorda, che deve coincidere (almeno) con quella indicata nella lettera di assunzione, e non può essere mai inferiore al minimo previsto dai CCNL (cioè il c.d. minimo sindacale).

 

5.       Le ferie e i permessi

Una delle domande che più spesso ci viene fatta è: ma quanti giorni di ferie mi spettano? Quante ore di permessi ho maturato?

Innanzitutto, la maturazione delle ferie e dei permessi è stabilita dal CCNL applicato per il vostro settore e potreste quindi usare il CCNL per calcolare quanto vi spetta.

Nella busta paga, in ogni caso, potrete verificare direttamente voi quanto avete maturato, goduto e, per differenza, quanto vi resta.

Ad esempio, se il CCNL prevede 26 giorni di ferie in un anno, ogni mese maturerete 2,17 (26 giorni/12 mesi) giorni di ferie.

La stessa cosa vale per i permessi. L’unica particolarità è che, mentre le ferie sono solo di un tipo, i permessi possono essere divisi tra riduzione orario, ROL, PIR, ex festività ecc.

In ogni caso, anche questi devono essere indicati, come le ferie, in busta paga.

 

6.       Il cosiddetto “corpo”

Questa è la parte centrale della busta.

Qui vengono evidenziate tutte le voci di competenza e di trattenuta riferibili al mese di riferimento.

Detta più semplice: quanto mi spetta (competenza), meno quello che mi tolgono (trattenute).

In particolare, potrete vedere i giorni di lavoro retribuiti, le ore di assenza, le eventuali trattenute (sindacali, cessione del quinto ecc…), i buoni pasto, i premi aziendali, gli straordinari, i giorni di malattia ed ogni altro dettaglio retributivo.

In questa sezione sono indicate anche le trattenute relative alle addizionali regionali e comunali dovute e ogni importo derivante, ad esempio, dal rimborso 730.

 

7.       Il calendario delle presenze

Questa parte è probabilmente la più visiva; come in un vero e proprio calendario vengono mostrati i giorni e le ore di lavoro effettuate nel mese e le eventuali variazioni come, ad esempio, le ore di straordinario e permesso, i giorni di riposo, i giorni di malattia, le ferie e tanto altro.

Se fate ore e ore di straordinario e in questa sezione non risultano, beh… traete voi la conclusione.

 

8.       La parte inferiore

Questa probabilmente è la parte un po’ più matematica in quanto vengono indicati tutti gli elementi relativi alla contribuzione previdenziale e fiscale, le detrazioni da lavoro dipendente, detrazioni per il coniuge e il TFR accantonato.

In questa parte vengono ripresi tutti i calcoli relativi agli importi che effettivamente vengono trattenuti dalla nostra retribuzione lorda.

È il punto in cui capite come mai se in lettera di assunzione si parlava di 1.600 Euro lordi al mese, il bonifico è solo di 1.200 Euro, ad esempio.

Perché dalla retribuzione lorda vengono calcolati (e tolti) tutti i soldi per contributi e imposte che sono a carico del lavoratore; tutti soldi che il datore di lavoro dovrebbe dare a voi, ma dà allo Stato per conto vostro.

 

Come premesso, questi sono solo spunti di riflessione.

Il minimo sindacale da sapere.

Un minimo, però, sufficiente per avere consapevolezza.

E la consapevolezza, si sa, è la base per poter almeno pensare di chiedere aiuto a un professionista. 

Athena Staff