Come finanziare un’idea e trasformarla in realtà.

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Il Crowdfunding


Questo articolo è rivolto a chi, nella propria vita, si è trovato ad avere un’idea ritenuta avvincente che è rimasta sepolta nel proprio cassetto dei desideri o perché considerata troppo fantascientifica e anacronistica o perché mancavano le risorse finanziarie per poterla realizzare.

Oggi giorno, penso sia un concetto abbastanza condivisibile, per iniziare a rendere reale ciò che fino al giorno prima era solo nella nostra testa (in questo articolo tratteremo di idee e progetti incentrati sullo sviluppo di un’attività economica) è necessario avere una base di partenza. Serve una c.d. locomotiva che metta in moto il meccanismo.

Al di là del motore principale che risiede in noi stessi, rappresentato dalla volontà effettiva di credere nel proprio sogno, la risorsa fondamentale nella maggior parte dei casi risulta essere il c.d. “capitale”.

Va sottolineato che nei tempi odierni gli istituti di credito difficilmente finanziano idee che devono essere ancora introdotte sul mercato. Manca la fiducia e paradossalmente le Banche concedono prestiti a chi è avviato ed è già in grado di generare flussi di cassa positivi.

Quindi come potersi realizzare?

Sono state istituite le c.d. piattaforme crowdfunding (piattaforme on-line).

Il crowdfunding è in sintesi definito come “finanziamento collettivo”.

In questo sistema vi sono due lati della medaglia: da una parte vi sono i soggetti che cercano di raccogliere il capitale per poter avviare un progetto/impresa (promotore dell’idea/progetto), dall’altra vi sono gli investitori privati (non istituzionali), ovvero coloro che sono disposti a finanziare quel progetto specifico in quanto ritenuto avvincente. Vi è quindi una domanda e un’offerta che si incontrano dove le esigenze del soggetto promotore si rispecchiano in quelle del finanziatore.

Considerando che stiamo vivendo nell’era di internet e della telecomunicazione, questo risulta uno strumento estremamente utile per poter con un singolo annuncio, pubblicato sulle piattaforme on line, raggiungere una platea di persone superiore alle nostre attuali conoscenze e chissà magari trovare soggetti interessati al nostro business potenziale.

Vi chiederete il perché le persone siano disposte a rischiare del denaro, finanziando un soggetto possibilmente che neanche conoscono?

La risposta non è univoca, ci possono essere svariati perché. Sicuramente, nella maggior parte dei casi, chi finanzia il promotore del progetto si aspetterà un qualcosa in cambio. Proprio per tale motivo abbiamo visto che da un lato della medaglia vi sono i c.d. Investitori.

Il crowdfunding può essere proposto in vari modi, di seguito vi elenchiamo quelli più in uso dagli operatori economici:

-        Donation based: il promotore riceve finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di un progetto (una vera e propria donazione). Solitamente è una metodologia utilizzata da enti non profit per la raccolta di fondi.

-        Reward based: il promotore riceve finanziamenti da investitori privati che sottoscrivono il finanziamento con la pretesa di ricevere in cambio il “prodotto” derivante dal progetto oggetto di crowdfunding. Oltre a questa tipologia, potrebbe essere prevista la condizione per il finanziatore di ricevere per ogni prodotto venduto dal promotore una c.d. Royaltie (percentuale sul guadagno).

-        Equity based: questa forma, può essere adottata esclusivamente dalle società di capitali (S.r.l. ecc), in quanto come contropartita al finanziamento ricevuto vi è la partecipazione di una quota di capitale sociale da parte dell’investitore privato. L’investitore giusto per comprenderci è come se acquistasse delle azioni di una Società. Ne diventa a tutti gli effetti proprietario assieme al promotore del progetto.

-        Lending based: è una pura forma di finanziamento con obbligo di restituzione del capitale ricevuto incrementato degli interessi. In questo caso è come se il promotore chiedesse un finanziamento alla banca, però invece di avere un’istituzione come controparte ha dei soggetti privati.

Istituto ancora poco conosciuto, almeno qua in Italia, può essere una valvola per l’inizio di nuove attività imprenditoriali, che puntano sulla realizzazione di idee e progetti creativi e innovativi, andando oltre le difficoltà burocratiche e operative dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito.

Alla base di questo meccanismo vi è il concetto di condivisione.

Sulla rete, non essendovi confini, le probabilità di trovare persone che la pensano come noi può essere più semplice e di conseguenza anche la realizzazione di un sogno diventa più tangibile.

Simone Sucquet

Athena Avvocato Torino

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