Cosa fare se la palestra ti addebita il mese entrante mentre sei in quarantena?

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Fra gli amanti della palestra che sono iscritti a grandi catene, forse ad alcuni di loro in questi giorni sta accadendo qualcosa di spiacevole.


Nel mese di marzo come sappiamo i vari provvedimenti del Governo e delle Regioni, Lombardia per prima, hanno vietato la fruizione dei locali delle palestre. Ed ora, misteriosamente, alcune palestre pretendono comunque di riscuotere l’abbonamento…

Questa situazione, alquanto singolare, è forse il risultato di alcune offerte fatte da queste grosse aziende nei confronti dei loro clienti. Si tratta di offerte di programmi online con cui poter proseguire il proprio allenamento in casa.

Per chi si è avvalso di questi strumenti online ed è soddisfatto del prodotto, nessun problema. Ma cosa fare se non si è interessati a questi servizi? Anche se non si desidera utilizzarli, bisogna comunque pagare la quota mensile dell’abbonamento?

In termini giuridici, la proposta di un programma di allenamento tramite web in sostituzione del diritto di accesso ai locali delle palestre può essere ricondotta a tre figure giuridiche specifiche:

a.      Modifica delle condizioni contrattuali originarie

b.      Dazione in pagamento

c.      Novazione

In tutti e tre questi casi, tuttavia, è necessario che l’abbonato abbia espresso il proprio consenso.

Ecco quindi cosa sarebbe possibile fare.

1.      Bloccare l’addebito diretto da parte della palestra sul conto bancario.

2.      Scrivere una raccomandata A/R o mandare una PEC alla palestra dove viene precisato che:

a.       non si accettano altre soluzioni di allenamento in quanto non interessati;

b.       viene rifiutata qualunque altra proposta di soluzioni di allenamento alternative;

c.       per questi motivi si è scelto di bloccare l’addebito diretto eccependo l’inadempimento di controparte;

3.      NB: è necessario, nella PEC o raccomandata A/R, precisare che:

a.      verrà sbloccato l’addebito diretto non appena si riceveranno rassicurazioni (tramite PEC o raccomandata A/R) sul fatto che il pagamento della normale quota mensile dia diritto alla prestazione (accesso ai locali fisici delle palestra) non appena questa tornerà possibile.

Se, invece, vi è già stato fatto l’addebito sul conto, è ipotizzabile chiedere alla banca che venga restituito l’importo, e sostituire il punto 2.c.,i dicendo che viene dato mandato alla vostra banca di procedere alla revoca del pagamento, eccependo l’inadempimento di controparte.

Seguendo questi piccoli consigli, magari, finalmente potrete dormire sonni tranquilli anche quando la palestra vi addebita il mese in quarantena e sarete sicuri di tornare dai vostri amati (e odiati) bilancieri senza pagare costi extra.

 Dottor Tiziano Saguto

 

 


lawAthena Staff