NDA. Accordo di Riservatezza

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Che cos'è, perché firmarlo e a cosa serve.


NDA significa, letteralmente, Non-Disclosure Agreement.

Se vogliamo tradurlo in italiano, è un Accordo di Riservatezza.

Può essere chiamato anche in diversi modi, tutti con lo stesso significato: accordo di non divulgazione, accordo o patto di riservatezza, accordo di confidenzialità o accordo di segretezza.

Si tratta di un contratto tra due o più parti, con cui ci si obbliga a non divulgare e non usare le informazioni che vengono scambiate.

Può essere contenuto in un altro contratto, più complesso, oppure può essere un accordo a se stante.

In sostanza, quando due aziende decidono di mettersi insieme per un progetto, è inevitabile che vengano condivise informazioni che dovrebbero rimanere segrete: confidenziali.

Queste informazioni non solo normalmente non dovrebbero essere conosciute, ma non dovrebbero nemmeno essere usate per scopi diversi da quello per cui sono state rivelate.

Per evitare che queste informazioni circolino, occorre tutelarsi, e cristallizzare in un patto il divieto.

Immaginate per esempio di essere un’azienda che sviluppa motori dal punto di vista ingegneristico, e di contrattare con Ferrari per un nuovo motore.

Ovviamente, verrete a conoscenza di molte cose su come funziona l’azienda, di come funziona la produzione, e anche di quale nuovo motore stanno progettando.

Ecco, queste informazioni sono rivelate per uno scopo preciso, e sarebbero segrete.

L’NDA serve a tutelare questa segretezza, e a definire che cosa succede se le informazioni vengono rivelate.

In alcuni casi, lo scambio di informazioni confidenziali è unilaterale, cioè è solo una parte (parte rivelante) che le condivide, e in tal caso è solo l’altra parte (parte ricevente) che si impegna a mantenere segrete tali informazioni.

In altri casi, lo scambio è bilaterale, entrambe le parti rivelano reciprocamente informazioni confidenziali e pertanto entrambe devono esprimere nell’accordo il proprio impegno di non divulgazione.

Quali sono queste informazioni confidenziali? 

Si tratta soprattutto di conoscenza, come beni immateriali, dati, disegni, brevetti industriali, nuove scoperte, formule chimiche, nuove tecnologie,  know-how, IP, rapporti finanziari, informazioni commerciali, business plan, strategie e anche semplici idee, se hanno un valore economico anche potenziale.

Ovviamente, non potranno essere protette tutte quelle informazioni di cui l’altra parte abbia già conoscenza (acquisita legalmente, ovviamente).

In genere viene previsto nell’accordo chi può conoscere le informazioni e quale cautele predisporre internamente per la non divulgazione, così come quali professionisti o membri del personale o di aziende collegate hanno il diritto di conoscerle senza cautele particolari.

A volte le parti stabiliscono anche una somma a titolo di danni in caso di divulgazione, quale legge è applicabile al contratto (in caso le parti non vivano nello stesso stato) e a chi rivolgersi in caso di rottura dell’accordo.

Spesso, invece del Tribunale, si sceglie l’arbitrato come soluzione delle controversie, specialmente nei contratti internazionali.

Questa protezione delle informazioni, però, non dura per sempre.

Una durata congrua è generalmente di 3-5 anni; tempo più che sufficiente per vedere se l’alleanza ha funzionato, e per contare i risultati.

Avv. Stefano Faraoni

Athena Avvocato Torino



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