Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla contabilità.

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E non avete mai osato chiedere.


TUTTO TORNA, COME IL DARE E L’AVERE

Contabilità s. f. [dal fr. comptabilité; v. contabile]. –  Sistema di scritture contabili, ossia sistema di scritture delle operazioni amministrative, che portano alla conoscenza di dati economici, finanziari, patrimoniali.

Ma come funziona esattamente la contabilità?

Per capirlo bisogna risalire alla conta della serva, che prende il nome dalle serve che erano costrette a spiegare ai propri padroni ogni spesa fatta con i soldi da lui prestati. Inizialmente, infatti, il metodo della “conta della serva” prendeva in considerazione solo le entrate e le uscite monetarie, ottenendo, per differenza, ciò che effettivamente rimaneva nelle tasche delle serve.

Questo metodo, però, non teneva conto di altri elementi fondamentali per tenere la contabilità come la immaginiamo oggi e le informazioni che ne derivavano non erano del tutto esatte.

Per avere dati certi bisogna risalire alla Toscana del 1500, dove, il frate Luca Paciolo, per meglio tenere sotto controllo i commerci che si svolgevano nel suo convento, ha inventato un sistema tanto semplice quanto efficace: la “partita doppia”, la base della nostra contabilità.

Il sistema della partita doppia si basa sull’avere sotto controllo i conti. I conti (o mastri) sono fogli con colonne per le date, per le descrizioni delle operazioni e per i numeri; le colonne per i numeri sono due: quella di sinistra per il Dare e quella di destra per l’Avere.

Questo sistema è composto da:

- Stato patrimoniale (crediti, beni, azioni...);

- Conto economico, costituito dai ricavi (guadagno ottenuto dall’attività) e dai costi (spese sostenute per l’attività);

- Rendiconto finanziario, costituito dagli incassi e dai pagamenti (entrate e uscite).

Partiamo dallo stato patrimoniale che, per essere meglio compreso, può essere definito come una “fotografia” scattata in un determinato giorno (ad es. il 17 ottobre) e rappresenta quindi la situazione di un’impresa in un dato momento. In Dare si trovano tutti i crediti, i beni e le azioni, mentre in Avere tutti i debiti.

Il conto economico, invece, rappresenta il “video” dell’attività di un’impresa, vale a dire i costi e i ricavi dal 1° gennaio al 31 dicembre. In Dare ci sono i costi sostenuti per l’attività dell’impresa (ad es. affitto dei locali, stipendi dei dipendenti, acquisto delle materie prime...) e in Avere i ricavi (ad es. vendita di merci o prestazione di servizi).

Facciamo un esempio. Immaginiamo di dover registrare la contabilità di un’impresa che produce calzature. L’azienda vende le scarpe al costo di 50 euro, utilizzando il metodo della partita doppia scrivo in Avere del conto economico 50 euro, cioè il ricavo ottenuto dalla vendita delle scarpe, mentre in Dare dello stato patrimoniale scrivo 50 euro che vanno ad aumentare la mia cassa contanti (aumento di liquidità). Così facendo troveremo sia in dare che in avere sempre lo stesso importo.

Altro esempio: se la stessa impresa di calzature acquista la pelle per realizzare le scarpe da un fornitore al prezzo di 50 euro, scrivo tale cifra sia in Dare del conto economico (costi) che in Avere dello stato patrimoniale (il debito verso il mio fornitore). L’impresa dovrà saldare il debito pagando tale cifra e quindi avrà un esborso finanziario, annullando il debito verso il fornitore. Anche qui troveremo, di nuovo, sia in Dare che in Avere lo stesso importo.

In conclusione, il Dare deve essere sempre uguale all’Avere, cioè il totale delle singole somme deve essere uguale sia in Dare che in Avere.

Una granitica certezza, in un mondo che ne ha sempre meno.

 Francesca Pentenero

Athena Avvocato Torino

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